Prontezza Mentale

L'unica persona che può determinare la prontezza mentale rispetto ad un obiettivo è l'atleta stesso.
 Egli è infatti l'unico che , durante un allenamento, una simulazione , una gara , avverte le proprie emozioni, vede i suoi pensieri nella propria mente, si concentra, interagisce con l'esterno.

L’allenamento e le simulazioni di gara servono per far si che l'atleta prenda coscienza di sé e di tutte le caratteristiche che potranno essere sfruttate per raggiungere l’obiettivo.

L'atleta deve imparare ad ascoltare il suo corpo e le sue sensazioni.
Conoscersi non è un processo immediato , ma occorre tempo e impegno.

Il coach può aiutare il coachee a far chiarezza dentro di sè attraverso domande:

- Solitamente ti capita di commettere errori , reagendo in modo eccessivo?
- Prendi decisioni troppo in anticipo o in ritardo?
- Lasci che la tua mente e il tuo corpo siano liberi di esprimersi durante la performance?
- Quali sono gli schemi di concentrazione connessi agli errori e quali connessi ai successi?
- Dato il tuo livello attuale di prestazione, il tuo impegno è abbastanza forte per portarti all'obiettivo?
- Se non lo è, valuti l'ipotesi di riallinearlo in base al tuo attuale grado di preparazione?

Attraverso questa analisi dello stato psico/fisico, il coachee può decidere quando e come operare per arrivare all'obiettivo con la dovuta preparazione.
Può capitare altresì che l'obiettivo iniziale, dopo una valutazione, possa sembrare al di sopra delle attuali potenzialità del coachee; in tal caso si potrebbero verificare due ipotesi:
- il coachee potrebbe ridimensionare l'obiettivo 
- il coachee potrebbe decide di allungare i tempi di preparazione per il conseguimento della meta prefissata.